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Acquisto di merce sulla bancarella

Contenuto a cura
dell'Avv.
Data creazione: 22 Nov 2018
Data ultima modifica: 22 Nov 2018

Sarà capitato almeno una volta nella vita di imbatterci magari in qualche mercatino o in altra circostanza, e scorgere merci di buona fattura, appartenenti magari a noti marchi commerciali, ma ad un prezzo decisamente più basso di quello normalmente applicato, e pensare ad un eventuale acquisto con l’idea di potare a casa il cosiddetto affare. Acquisti di questo genere anche se apparentemente vantaggiosi possono avere conseguenze anche penali.

Ma quali sono le conseguenze in cui potremmo incorrere? e quali sono gli elementi che dovrebbero essere motivo di nostro sospetto per evitare di incorrere in tali conseguenze?

 

Una delle conseguenze penali a cui potremmo andare incontro è il reato di ricettazione, che si verifica quando si acquistano volontariamente al fine di trarne un vantaggio economico, pur conoscendo la provenienza illecita.

Questo tipo di reato può realizzarsi ad esempio nel caso in cui dovessimo acquistare presso una bancarella un capo di abbigliamento di un noto marchio commerciale (scarpe, giubbotti, felpe, giacche) o del materiale elettronico (lettori mp3, macchine fotografiche) ad un prezzo chiaramente inferiore a quello normalmente applicato, con la consapevolezza che quasi sicuramente stiamo acquistando del materiale rubato, rischiando una condanna da 2 a 8 anni e con la multa da € 516 a € 10.329.

Si commette il reato di ricettazione, quando il soggetto agente conosce la provenienza illecita della merce ma procede ugualmente all’acquisto accettando i rischi che l’acquisto comporta.

 

Altra conseguenza penale a cui potremmo andare incontro è il reato di incauto acquisto (acquisto di cose di sospetta provenienza), si commette questo reato quando senza averne accertata la legittima provenienza (cioè senza aver verificato se provengono da furto o altro reato) si acquistano merci che per le loro caratteristiche, come ad esempio la buona qualità della merce, le caratteristiche del venditore (sia esso un ambulante o possieda una bancarella), il prezzo al quale la merce viene offerta (che sarà sicuramente inferiore a quello che noi conosciamo per quel prodotto) devono creare in noi sospetti circa l’illecita provenienza, rischiando in tal caso l’arresto fino a sei mesi o con l'ammenda non inferiore a € 10.

Ad esempio commette il reato di incauto acquisto colui che compera merce contraffatta dai venditori abusivi che affollano le spiagge o le strade i mercatini delle nostre città, o ancora chi acquista presso qualche venditore ambulante uno smartphone di ultima generazione ad un prezzo molto basso.

Si cui commette il c.d. incauto acquisto, quando il soggetto agente non ha certezza della provenienza illecita della merce acquistata, ma tenendo conto delle caratteristiche quali, la qualità della merce o caratteristiche della vendita, avrebbe dovuto aver il dubbio riguardo la possibile provenienza illecita. La responsabilità per la quale si risponde, si fonda sulla colpa di non aver sospettato, della possibile provenienza illecita, quando per ragioni che riguardavano prezzo, qualità della merce e caratteristiche della vendita.

 

Vi è inoltre, in caso di acquisto di merce contraffatta, di incorrere in sanzioni amministrative che riguardano l’acquirente per violazione delle norme che riguardano la tutela dei marchi commerciali (violazione delle norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà intellettuale.ex art. 1, comma 7 della Legge n.35/2005).

Nel caso di commercio di prodotti contraffatti, si pongono problemi per l’acquirente nei confronti del quale è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 euro a 7.000 euro nel caso di acquisto effettuato, senza averne prima accertata la legittima provenienza,di cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà intellettuale.

 

Al fine di evitare di incorrere in detti reati è utile fare riferimento a degli indici di sospetto i quali possono rappresentare una utile indicazione, una sorta di campanello d’allarme in merito alla possibilità di incorrere con la propria condotta, in una o nell’altra tipologia di reato.

Nel caso della ricettazione tali indici sono rappresentati dalla palese impossibilità del venditore di permettersi l’acquisto della merce offerta, l’impossibilità di fornire un'attendibile giustificazione sulle modalità di acquisizione di un oggetto, la circostanza che gli oggetti rechino ancora le etichette riconducibili agli esercizi commerciali dai quali sono stati asportati ed il loro occultamento all'interno di un borsone.

Nel caso dell’acquisto di cose di sospetta provenienza (incauto acquisto), sono da considerarsi rilevanti: le condizioni personali dell’offerente (es. venditore ambulante, mendicante, minorenne), offerente che non esercita legittimamente il commercio, la giovane età di chi offre la merce; la qualità della merce (se il bene è usato bisogna stare più attenti) e il luogo della vendita (es. un mercato cittadino noto per essere la sede della rivendita di oggettistica rubata); l’acquisto di un bene (telefonino) ad un prezzo non di mercato, anche se consegnato insieme alla scatola originale e munito di garanzia, relativo scontrino fiscale e tutti gli accessori.


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